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Le BATTAGLIE dell’ISONZO

Tutto il Friuli Venezia Giulia è accomunato da una vicenda storica che ha cambiato le sorti del mondo: la Grande Guerra.

Sull’altopiano carsico l’esercito italiano e quello austro-ungarico dettero vita alle 12 Battaglie dell’Isonzo tra il 1915 ed il 1917 in cui centinaia di migliaia di uomini persero la vita o la libertà. Tutte queste vicende si possono oggi riscoprire grazie ai musei all’aperto composti dalle trincee scavate nella nuda roccia carsica dai soldati, da strutture belliche e resti di postazioni, a numerosi altri monumenti e ai due sacrari di Redipuglia e Oslavia dedicati alle vittime. I nostri percorsi sono integrati da emozionanti passeggiate in mezzo a paesaggi naturali mozzafiato dove storici locali appartenenti ad associazioni culturali che hanno dedicato la loro vita agli studi sull’argomento ci faranno rivivere le esperienze e la vita dei soldati. In questo speciale itinerario ci concentreremo sul corso del Basso Isonzo.

Da Gorizia a Monfalcone, dal Monte Calvario, al Sabotino e al San Michele, si trovava il teatro principale del fronte, mentre sul Carso triestino scopriremo le costruzioni dell’esercito austro-ungarico a difesa di Trieste. La poderosa linea difensiva sul Monte Ermada bloccò qualsiasi attacco verso la città.

TRA TRINCEE E COSTRUZIONI MILITARI PER RIVIVERE L’OFFENSIVA ITALIANA E LA DIFESA AUSTRIACA

  • Sui luoghi delle battaglie con gli storici locali

  • Il Carso isontino da Gorizia a Monfalcone

  • Le cime della Grande Guerra: Calvario, Sabotino e San Michele

  • L’inespugnabile linea difensiva austriaca sull’Ermada

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A SARAJEVO IL 28 GIUGNO

A Sarajevo il 28 giugno” è il titolo di uno spettacolo teatrale itinerante che ogni stagione si replica a Trieste. Al centro dello spettacolo vi è l’attentato di Sarajevo di cui furono vittime l’Arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria, e sua moglie, la Duchessa di Hohenberg, il 28 giugno 1914, la scintilla da cui ebbe origine la Prima guerra mondiale. Il 2 luglio del 1914 le salme sbarcarono a Trieste via mare e in città si celebrarono i funerali. Il corteo funebre attraversò il centro di Trieste per concludersi alla Stazione dove lo aspettava il treno per Vienna. Un itinerario ricorda quello che fu definito “il funerale dell’Europa”.